di Giusy Casella
Fare prevenzione significa individuare e cogliere i fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppare problematiche legate alla sfera cognitiva, emotiva, relazionale e fisica.
La psicomotricità si presenta come una disciplina particolarmente efficace in ambito preventivo: aiuta a migliorare l’immagine di sé, a essere più disponibili e aperti all’apprendimento, a sviluppare le capacità senso-motorie e ad affinare quelle relazionali, che risultano di estrema importanza per la crescita armoniosa del bambino. L’attività psicomotoria non rappresenta solo un valido supporto in presenza di disturbi o patologie, ma si configura anche come una rilevante azione preventiva.
L’intervento preventivo è orientato ad attivare i potenziali evolutivi del bambino, lavorando in particolare sulla relazione adulto/bambino. In aula, la prevenzione psicomotoria si concretizza attraverso esercizi ludici che stimolano la motricità fine, come infilare oggetti, costruire, dipingere, creare puzzle. Queste attività, nella prima infanzia, contribuiscono in modo significativo allo sviluppo dell’intelligenza.
L’attività oculo-manuale come prevenzione
Nel corso del tempo, ho proposto ai bambini di età compresa tra i 4 e gli 8 anni diverse attività oculo-manuali con finalità preventive nell’ambito psicomotorio.
Ho preferito formare gruppi eterogenei per favorire la capacità di rispettare la specificità di ciascuno e promuovere modalità costruttive e collaborative. I bambini si sono divertiti molto nelle rappresentazioni grafiche e pittoriche successive alla lettura di fiabe. Hanno sviluppato una buona coordinazione oculo-manuale utilizzando le dita e le mani in modo preciso.
Non sono mancati esercizi come il lancio delle palline all’interno di contenitori, insieme ad altri giochi esplorativi di natura tattile. Particolarmente coinvolgente è stata la manipolazione della carta di giornale riciclata, un’attività che ha suscitato grande entusiasmo e partecipazione.
Attività di vita pratica con il materiale Montessori
In alcuni laboratori ho lasciato che i bambini agissero in modo libero e autonomo, considerando l’errore non come un ostacolo, ma come una risorsa per l’apprendimento. Sempre suddivisi in gruppi, i bambini hanno sperimentato l’uso del materiale montessoriano per sviluppare la motricità fine della mano:
esercizi con sequenze di colori, attività con le pinzette e con i telai delle allacciature. Mi sono ispirata al principio dell’ambiente preparato e ho valorizzato anche i materiali portati da casa dai bambini, rendendo l’esperienza ancora più ricca e personale.
Chi è Giusy Casella
Sul suo sito web, Giusy Casella si definisce così:
“Amo la mia professione che mi permette di instaurare una relazione autentica con i bambini.”
Insegnante da oltre 15 anni, ha conseguito la laurea in Scienze della Formazione Primaria nel 2007. Il movimento e la musica rappresentano per lei strumenti fondamentali di crescita personale e professionale.
“Il movimento e la musica restano delle dimensioni che mi aiutano a crescere professionalmente, insieme alla mia continua formazione.”
“Sono stata nel tempo coordinatrice di progetti in psicomotricità finalizzati ad accogliere e rispondere ai bisogni di ciascun bambino.”
Per conoscere meglio il suo lavoro e le sue attività: www.psicomotricitacampania.it