La Germania ha vissuto oggi una giornata senza precedenti nella sua storia politica recente. Friedrich Merz, leader dell’Unione cristiano-democratica (CDU/CSU) e designato cancelliere, non ha ottenuto la maggioranza assoluta necessaria per l’elezione al primo turno nel Bundestag. Su 630 deputati, si è fermato a 310 voti favorevoli, contro i 316 richiesti. I voti contrari sono stati 307, tre le astensioni e un voto nullo. Per la prima volta dal 1949, un candidato cancelliere non ottiene la fiducia al primo scrutinio.
Il risultato ha colto di sorpresa la classe politica tedesca e l’opinione pubblica. La cosiddetta “piccola Große Koalition”, formata da CDU/CSU e SPD, dispone ufficialmente di 328 seggi, ma 18 deputati della maggioranza non hanno sostenuto Merz. Un tradimento politico che ha trasformato quella che avrebbe dovuto essere una formalità istituzionale in uno smacco pubblico per il leader conservatore.
Il gelo di Merz e la corsa alle consultazioni
Al momento della lettura del verdetto, Merz non ha mostrato emozioni. Con il volto impassibile ha lasciato l’aula e si è ritirato nel suo ufficio per incontrare i più stretti collaboratori, tra cui Jens Spahn, Alexander Dobrindt (designato agli Interni), la presidente del Bundestag Julia Klöckner, il leader della SPD Lars Klingbeil e Thorsten Frei, indicato come futuro capo della cancelleria. Al suo fianco anche la moglie e le figlie, visibilmente provate.
Secondo fonti interne, Merz ha ricevuto pieno sostegno dal suo gruppo parlamentare e ha già annunciato l’intenzione di candidarsi nuovamente in un secondo turno di votazione, che potrebbe tenersi già nelle prossime 24 ore. “Spero che stasera avremo un cancelliere di nome Friedrich Merz”, ha dichiarato Carsten Linnemann, segretario generale della CDU, parlando a Phoenix e NTV.
Un evento senza precedenti
È la prima volta dal 1949 che un cancelliere designato non ottiene la fiducia al primo scrutinio. Come ricorda Der Spiegel, nemmeno Konrad Adenauer, nel dopoguerra, aveva mancato l’elezione: fu eletto grazie al proprio voto, con una maggioranza esattamente al quorum richiesto.
La mancata elezione ha scatenato una raffica di reazioni. La leader dei Verdi, Franziska Brantner, ha definito la situazione “grave e deplorevole”, sottolineando come il fallimento odierno indebolisca non solo il futuro governo, ma l’intera fiducia nelle istituzioni democratiche. In modo diametralmente opposto, la leader dell’estrema destra AfD, Alice Weidel, ha definito il risultato “un buon giorno per la Germania”, parlando apertamente di “truffa elettorale” e chiedendo nuove elezioni. Il suo partito ha festeggiato apertamente in aula, mentre gli altri gruppi parlamentari lasciavano il Bundestag.
La crisi dopo il governo Scholz
Questo scossone istituzionale arriva a sei mesi esatti dalla caduta del governo guidato da Olaf Scholz, causata dall’uscita dei liberali della FDP a seguito di uno scontro sulle politiche economiche. Dopo aver perso un voto di fiducia a dicembre, Scholz aveva convocato le elezioni anticipate del 23 febbraio, che avevano visto prevalere l’Unione CDU/CSU, davanti ad AfD e SPD.
I parlamentari socialdemocratici, secondo fonti interne, avrebbero votato compatti a favore di Merz. Resta però l’ombra di un fronte interno alla coalizione meno solido del previsto.
Verso il secondo turno
L’Ufficio di presidenza del Bundestag è al lavoro per stabilire il calendario dei prossimi scrutini. Secondo quanto riportato dallo Spiegel, una nuova votazione potrebbe avvenire già domani, con il sostegno tecnico anche dell’AfD per accelerare i tempi. Il Bundestag ha comunque a disposizione 14 giorni per eleggere il cancelliere, senza limiti al numero di votazioni, purché sia raggiunta la maggioranza assoluta.
Nel frattempo, il governo uscente resta in carica per il disbrigo degli affari correnti. Scholz, che aveva già celebrato il suo addio ufficiale, ha commentato a caldo la bocciatura di Merz con un laconico “è assurdo”, pur lasciando intendere che la situazione sia ancora recuperabile.
Un paese sotto osservazione
L’incertezza tedesca non si limita ai confini nazionali. Valerie Hayer, capogruppo dei liberali al Parlamento europeo, ha parlato di “fulmine a ciel sereno”, sottolineando quanto la stabilità politica della Germania sia cruciale per l’equilibrio europeo: “La coppia franco-tedesca deve restare il motore dell’Europa che cambia”.
Con l’ombra del secondo scrutinio all’orizzonte e una coalizione già segnata da crepe, la Germania si confronta con una prova di maturità politica. Se Friedrich Merz riuscirà a ricompattare la sua maggioranza e ottenere la fiducia del Bundestag, lo diranno le prossime ore. In caso contrario, il paese si troverà davanti a scenari ancor più incerti, con il rischio di nuove elezioni e una profonda crisi di rappresentanza.