Economia

Pedaggi autostradali in aumento dal primo agosto: stangata estiva da 90 milioni per gli automobilisti

ROMA – L’estate 2025 porta con sé una sorpresa tutt’altro che gradita per milioni di automobilisti italiani: a partire dal primo agosto scatterà un aumento dei pedaggi autostradali. Lo prevede un emendamento al decreto Infrastrutture, presentato dai relatori e attualmente all’esame della Camera dei deputati.

L’intervento normativo mira ad aumentare il canone annuo che le concessionarie autostradali versano ad Anas, prevedendo un incremento di 1 millesimo di euro per chilometro percorso, applicato alle classi di pedaggio A e B (auto, SUV, moto e camper) e 3, 4 e 5 (camion e mezzi pesanti). In termini pratici, si tratta di un euro ogni mille chilometri, un aumento generalizzato che interesserà l’intera rete in gestione Anas.

Secondo la relazione tecnica allegata all’emendamento, il rincaro consentirà ad Anas di coprire un fabbisogno strutturale annuo stimato in circa 90 milioni di euro. Le risorse aggiuntive, spiega il documento, serviranno a fronteggiare spese crescenti dovute alla ridefinizione della rete stradale, all’aumento dei costi energetici per l’illuminazione pubblica e ad altre voci gestionali non coperte dal vigente Contratto di Programma 2021-2025, approvato a marzo scorso dal CIPESS.

Proteste da consumatori e opposizioni

La notizia ha sollevato accese polemiche, a cominciare dal Codacons, che ha parlato di una “stangata estiva da 90 milioni di euro”. L’associazione denuncia che l’aumento colpirà gli utenti proprio nel periodo di maggior traffico autostradale, senza tradursi in un miglioramento dei servizi o della sicurezza stradale. “I soldi ricavati non andranno né alla manutenzione né alla sicurezza, ma a coprire spese generiche di gestione. È un doppio danno per i cittadini”, attacca il Codacons.

Anche il Partito Democratico è intervenuto con fermezza. “Ci opporremo con tutte le nostre forze a questo emendamento. Dopo l’aumento delle tasse, arriva anche quello delle tariffe, che graverà su famiglie e imprese”, ha dichiarato il capogruppo al Senato Francesco Boccia. “Questo è il regalo del governo Meloni agli italiani in partenza per le vacanze”, ha aggiunto polemicamente.

Ancora più dura la critica del Movimento 5 Stelle, che lega l’aumento dei pedaggi alla necessità del governo di finanziare le spese militari. “È l’ennesima prova che la corsa al riarmo viene pagata dai cittadini – ha commentato Riccardo Ricciardi, capogruppo M5S alla Camera – mentre Crosetto e Tajani evitano di spiegare dove verranno presi i fondi, la risposta è sotto gli occhi di tutti: dalle tasche degli italiani”.

Frizioni nella maggioranza

Anche all’interno della maggioranza di centrodestra non sono mancate voci critiche, in particolare da Fratelli d’Italia, che – pur approvando l’emendamento – avrebbe espresso riserve e malumori. Secondo fonti parlamentari, la decisione di sostenere l’emendamento sarebbe maturata con “disappunto”, ma ritenuta necessaria per garantire le coperture finanziarie previste dal Contratto di Programma Anas.

I numeri dell’intervento

Secondo la Ragioneria generale dello Stato, il rincaro porterà nel 2025 a un esborso aggiuntivo stimato in 37 milioni di euro, cifra destinata a salire negli anni successivi con l’ulteriore estensione della rete gestita da Anas, inclusi i conferimenti delle cosiddette “strade di rientro” da parte di Veneto e Piemonte.

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