Cultura

Un Fiume di Musica: solidarietà, musica e cultura

Fino al 17 agosto la Darsena di Ferrara diventa un fantasioso e vivace spazio creativo e artistico unico nel suo genere con Un Fiume di Musica: l’ottava edizione tra musiche e solidarietà!
La Darsena di Ferrara era una banchina abbandonata  che è diventata ora una piazza culturale urbana
grazie alla partecipazione di tante associazioni, e coinvolge, ogni anno per tre mesi, centinaia di giovani musicisti di ogni genere. L’edizione di quest’anno è attenta al tema della solidarietà. Abbiamo fatto una bella chiacchierata con Ambra Bianchi, musicista e docente nonché coordinatrice della rassegna.

A Ferrara è tornato Un Fiume di Musica. Ambra puoi raccontarci brevemente quando e come è nato questo Festival?
Ottava edizione di un festival nato nel 2016 come colonna portante di un più ampio e corale percorso di rigenerazione urbana della darsena di Ferrara. Il format nasce da un’idea dell’Associazione Musicisti di Ferrara aps, in sinergia con il Consorzio Wunderkammer di cui l’associazione stessa fa parte.
L’idea era quella di creare attraverso la musica live nuovi spazi culturali e di aggregazione, come appunto il piazzale sul fiume antistante la sede dell’A.M.F che gestisce la Scuola di Musica Moderna.
Abbiamo iniziato organizzando un concerto alla settimana, il giovedì sera, per tutto il periodo estivo, da giugno a settembre; protagonisti dei concerti, gli insegnanti della scuola di musica, tutti musicisti di livello con un background artistico importante e riconosciuto in ogni genere, che con fantasia e audacia si sono reinventati in nuove combo e repertori. Ci si esibiva per promuovere i corsi, creare uno spazio musicale estivo a Ferrara, del quale avevamo intuito il grande potenziale, ma sopratutto per rendere l’ingresso ai concerti completamente gratuito! Creare uno spazio dove chiunque potesse godere di un concerto dal vivo, in una atmosfera particolare, a contatto con la natura, nel cuore della città, a costo zero, contribuendo alla riqualificazione del quartiere, ci sembrava un’operazione perfettamente in linea con la nostra mission associativa focalizzata in primis all’aggregazione e diffusione della cultura della musica. Dopo il primo anno che ha comunque visto un buon riscontro di pubblico, la voce si è sparsa in fretta e ora possiamo dire di aver creato un festival che è diventato parte integrante delle abitudini estive dei ferraresi e delle province limitrofe. Altre istituzioni legate alla musica, si sono appassionate al format e dal 2021 sono iniziate le collaborazioni nella programmazione artistica con il Conservatorio di Ferrara, Jazz Club Ferrara, Gruppo dei10 e altre associazioni, portando a calendarizzare non solo i giovedì, ma anche i lunedì sera. Uno staff fantastico di ragazzi dell’associazione, si occupa della logistica, allestendo tutte le sere sul piazzale, tavolini, sedie, luci colorate e con la gestione del bar garantisce la possibilità di gustare un drink accompagnato da buon cibo.
L’edizione 2023 si prospetta ancora più ricca e darà l’opportunità a molte persone di ogni età, di avvicendarsi in un luogo che se in questi anni ha visto sempre costanti cambiamenti, sta finalmente vivendo un momento storico importante con il rifacimento dell’intera darsena ad opera del Comune di Ferrara, che ha sempre creduto al progetto dandoci il patrocinio e contributi a sostegno.

Il Festival gira tutto intorno a una parola importante Solidarietà, come viene celebrata qui la sua essenza?
Creando una piazza musicale che promette di celebrare non solo la musica, ma anche l’essenza della solidarietà. Un luogo dove le organizzazioni di volontariato locali, alternandosi in uno spazio a loro dedicato, avranno la possibilità di raccontarsi e raccogliere fondi per sostenere i loro progetti solidali all’interno della comunità.
All’ingresso di Un Fiume di Musica verrà allestito un banchetto dedicato, dove le persone che verranno ai concerti avranno la possibilità di lasciare un’offerta libera, che andrà interamente devoluta alle associazioni di volontariato che hanno aderito al progetto ospitate quella sera. Un gesto di generosità e di vicinanza nei confronti di coloro che, con la loro dedizione e il loro impegno, contribuiscono a rendere la nostra città un posto migliore. Ecco perché Un Fiume di Musica quest’anno sarà un festival di musica per la solidarietà che non solo regalerà momenti di spensieratezza e divertimento, ma darà anche l’opportunità di dare il proprio contributo alla comunità e di fare la differenza nella vita degli altri. La cultura della musica e la cultura della solidarietà, unite per un mondo migliore.

Il programma musicale è di altissima qualità. Puoi illustrarcelo nei suoi momenti più importanti?
Innanzitutto credo sia importante sottolineare che questo non è un festival dedicato ad un genere in particolare e le proposte musicali sono sempre ricercate e fuori dal commerciale; diversi repertori e differenti sonorità si avvicenderanno una settimana dopo l’altra per un totale di 21 concerti che vedranno coinvolti più di 100 musicisti nazionali ed internazionali.
E’ difficile fare il focus su un concerto in particolare… quello che posso dire è che saranno tutti di altissimo livello. Avremo importanti nomi nel panorama jazzistico, talentuosi giovani cantautori e musicisti pazzeschi che dal pop al blues-funky, soul, hanno suonato in tourneè accompagnando artisti famosi e trovo che sia bello, avere la possibilità di sentirli suonare da protagonisti. Inoltre Un fiume di Musica sarà un contenitore per tre “mini” festival: il primo sarà il 29 giugno e vedrà il ritorno di Gypsy Guitar, giunta anch’essa alla quinta edizione, con mostra di strumenti musicali presso la Sala Wunderkammer e concerto sul fiume, allo scopo di omaggiare e mettere in risalto l’operato del liutaio centese Mario Maccaferri, inventore e ideatore della chitarra che ha dato voce e suono al grande chitarrista manouche Django Reinhardt, Sultano dello Swing e punto di riferimento mondiale.
A seguire “SWING RIVER il festival” che si terrà il 14 e 15 luglio; due serate all’insegna dello swing e del rock’n’roll, rockabilly, rhythm’n blues, boogie, jump and jive , dj-set e live music anni ’50; stage gratuiti di ballo aperti a tutti, e aperitivi musicali durante i quali si potrà ballare sulla grande pista da ballo che per l’occasione verrà montata lungo le rive della Darsena. Oltre ai dj-set, ai concerti, alle lezioni di ballo, verrà allestito un vero e proprio Vintage Market; ballerini e non, potranno così curiosare e fare shopping, tra le diverse bancarelle a tema.
La serata ferragostane del 14 e 15 agosto, saranno invece dedicate alla quinta edizione del Wah Wah Music Fest, festival di musica d’autore indipendente, curato dalla redazione di Wah Wah Magazine, rivista online a tema musicale nata nel 2017 ad opera di un gruppo di giovani studenti della Scuola di Musica Moderna di Ferrara all’interno del progetto “Giardino Creativo”, con il principale scopo di divulgare ed incentivare l’interesse e la passione dei giovani dell’ambiente ferrarese e limitrofo.

Ci sono altri momenti extra musicali?
Certamente! Corsi ed esibizioni di ballo, mercatini vintage, mostre, esposizioni di prodotti da parte dei nostri sponsor e adv ospitate, navigazioni urbane sul battello fluviale Nena al tramonto prima dei concerti e la magica ora tarda in cui, finito il concerto tassativamente entro le ore 23,30 per non disturbare i residenti della zona, si può restare sul fiume a chiacchierare e rilassarsi, godendosi il fresco, prima di rientrare a casa… una meraviglia!

E’ importante anche il rispetto del territorio. Parliamo della location dove si svolgerà il Festival che prima era una banchina abbandonata…
Questo Festival è la punta di diamante di una vita associativa che per tutto l’anno, quotidianamente, vive nel quartiere di cui fa parte da 12 anni e che ci ha accolti con benevolenza e partecipazione. L’ Associazione Musicisti di Ferrara ha da sempre la vocazione di presidio culturale e con azioni concrete, ha cercato di contribuire a migliorare la qualità della vita agli abitanti del quartiere in qui risiedeva. Nel 1990 la nostra prima sede era in un quartiere periferico della città denominato Barco, dove l’insediamento della scuola di musica, ha portato nuova linfa, attività, concerti, guide all’ascolto, creando spazi vitali dove criminalità e abbandono non avevano modo di esistere. All’inizio avevamo un’ottantina di studenti, per arrivare nel 2010 a più di seicento unità. Lo spazio della vecchia sede non era più sufficiente e così nel 2012 l’amministrazione comunale ci ha offerto la possibilità di trasferirci nell’ex Palazzo Savonuzzi, splendido edificio sul fiume in stato di abbandono, situato nel quartiere Giardino, un tempo ambìto e successivamente caduto nel degrado. Come era successo anni prima nel quartiere Barco, anche questa volta eravamo chiamati a contribuire alla riqualificazione di una zona che un tempo era stata bellissima e che meritava riscatto. Palazzo Savonuzzi era un ex deposito di sementi, completamente da ristrutturare…una bella sfida per una piccola associazione come la nostra, ma ne valeva la pena. Abbiamo partecipato e vinto un bando A.N.C.I. per la produzione di musica giovanile e la creazione di un polo di formazione musicale che ha finanziato metà dei costi sostenuti per la ristrutturazione. L’altra metà è stata finanziata in parte da un contributo dalla Regione Emilia-Romagna,con il bando Periferie e in parte con un mutuo di cui ci siamo fatti carico. Siamo diventati così, la scuola di musica privata in unica sede, più frequentata della regione e tra le prime in Italia con quasi 800 studenti l’anno.
Ci siamo uniti al Consorzio Wunderkammer , che già occupava una parte del piano terra del palazzo e insieme abbiamo creato un centro di produzione culturale che dal 2012 reinterpreta in chiave contemporanea il concetto di “camera delle meraviglie” per raccogliere e organizzare in maniera innovativa le capacità artistiche e produttive del territorio, facendo inclusione sociale e allevando talenti. È punto di accesso ai servizi di welfare e orientamento verso la creazione di impresa. È uno spazio di produzione e di lavoro, che fa convivere l’artigiano e la postazione per il giovane creativo, la start-up e l’associazione e il coworking.
Quella che fino a ieri era una banchina abbandonata è diventata una piazza urbana, un parco dove far giocare i propri figli e trascorrere una serata in compagnia di amici e buona musica. Azioni concrete, con al centro la cultura, la musica, l’arte, lo sport e percorsi educativi, con attenzione e cura del quartiere che lo ospita, cercando sempre di dare al pubblico una qualità alta degli eventi proposti, per diventare un importante punto di riferimento e aggregazione cittadina. Tutto questo con il patrocinio e il contributo del Comune di Ferrara, che ha sempre dimostrato fiducia nel nostro operato e nella nostra mission. Cittadini e istituzioni dialogano su come si possono aiutare reciprocamente per creare benessere e bellezza; così è stato per noi e per Un Fiume di Musica.