Ambiente Politica

Incontro alla Camera dei Deputati per ricordare Chico Mendes, l’eroe dell’Amazzonia

Chico Mendes è morto. Era il 22 dicembre 1988 quando è successo. Ero piccola all’epoca ma lo ricordo ancora molto bene questo evento. All’Amazzonia e all’eroe dei seringueiros (i raccoglitori di lattice degli alberi della gomma,) è stato dedicato un incontro promosso alla Camera dei Deputati dall’Associazione di Amicizia Italia-Brasile, in collaborazione con “Ambientevivo”, “Calabria tra le righe”, “Projeto Saude & Algeria” e “Uil Scuola”.
Elenira Mendes, figlia del sindacalista ambientalista Chico, è stata ospite d’onore di questo incontro, una testimone diretta della lotta per la preservazione dell’Amazzonia e la salvaguardia delle popolazioni indigene, che ha raccontato la sua vicenda personale attraverso il ricordo personale del padre in difesa dell’ambiente e della foresta. Secondo Elenira possiamo salvarci solamente “costruendo un nuovo modello di sviluppo che possa coniugare il rispetto dell’ambiente, la tutela delle popolazioni indigene e la crescita equa e sostenibile dell’Amazzonia nella positiva valorizzazione delle sue grandi ricchezze.”

Nel vasto cuore dell’Amazzonia brasiliana, una persona ha dedicato tutta la sua vita alla difesa della foresta e dei diritti dei suoi abitanti. Era Chico Mendes, un nome che risuona ancora oggi come simbolo di coraggio e determinazione nella lotta per un futuro sostenibile.
Nato il 15 dicembre 1944, nella piccola città di Xapuri, nello stato di Acre, Chico Mendes è cresciuto in un ambiente circondato dalla magnificenza della foresta pluviale. Fin da giovane, ha coltivato un profondo amore e rispetto per la natura, sviluppando una consapevolezza dei legami tra la foresta e le persone che vi abitano da generazioni.
La sua storia di attivismo è iniziata quando Mendes ha fondato il sindacato dei lavoratori rurali di Xapuri, con l’obiettivo di proteggere i diritti dei seringueiros, i raccoglitori di lattice degli alberi della gomma. Questi umili lavoratori, che dipendevano dalla foresta per il loro sostentamento, erano spesso sfruttati e privati dei loro mezzi di sostentamento da interessi economici senza scrupoli.
Mendes ha presto compreso che la lotta per i diritti dei lavoratori rurali era strettamente legata alla conservazione dell’Amazzonia stessa. Ha difeso l’idea che solo attraverso una gestione sostenibile delle risorse naturali si potesse garantire un futuro prospero per i popoli della foresta e la sua stessa sopravvivenza.
Il suo impegno è stato un catalizzatore per il movimento di difesa dell’ambiente e dei diritti umani. Chico Mendes ha promosso con determinazione la creazione delle riserve estrattiviste, aree protette destinate a tutelare l’ambiente e le attività tradizionali delle comunità che dipendevano dalla foresta. Queste riserve rappresentavano un modello di sviluppo sostenibile, in cui l’uso delle risorse naturali andava di pari passo con la loro conservazione.



Ad accogliere Elenira alla Camera ci sono stati due deputati del Pd impegnati da sempre contro lo sfruttamento delle terre indigene e la difesa dell’Amazzonia: la Presidente del Comitato diritti umani della Camera, Laura Boldrini, e il Presidente del gruppo di amicizia Italia-Brasile, Fabio Porta.

Mentre l’Amazzonia continua a fronteggiare nuove sfide, come la deforestazione, il cambiamento climatico e l’invasione delle attività umane, il messaggio di Chico Mendes è più rilevante che mai. Il suo messaggio è chiaro: l’Amazzonia è un tesoro inestimabile che deve essere protetto e preservato per le generazioni future. Ma questa protezione non può essere raggiunta senza una profonda comprensione dei legami tra gli esseri umani e l’ambiente in cui vivono. La lotta per l’Amazzonia è una lotta per la giustizia sociale, per garantire che le comunità che dipendono dalla foresta abbiano una voce e una prospettiva nel processo decisionale. La sua eredità è un richiamo all’azione, un invito a preservare la meraviglia e la bellezza di questa terra antica e preziosa.

In Italia sarà pubblicata quest’anno la prima biografia autorizzata del “Gandhi della foresta”, a trentacinque anni dalla morte e alla vigilia dell’ottantesimo anniversario della nascita.