Società

Assunzioni scuola 2025/2026: Uil Scuola Lombardia denuncia il caos totale

Parente: “Dodicimila posti da coprire entro il primo settembre, ma regna la confusione”

di Luca Branda

A poche settimane dall’inizio dell’anno scolastico 2025/2026, la scuola lombarda si ritrova ancora una volta nel pantano delle assunzioni. Nonostante gli annunci trionfali del ministro Valditara – che ha promesso 54mila nuove immissioni in ruolo su scala nazionale – la realtà, almeno in Lombardia, è un mosaico di inefficienze, ritardi e confusione. A lanciare l’allarme è la Uil Scuola Lombardia, che parla senza mezzi termini di “ingorgo burocratico” e “situazione inaccettabile”. “In Lombardia ci sono dodicimila posti da coprire entro il primo settembre – dichiara il Segretario regionale Abele Parente – ma così restano penalizzati lavoratori e studenti. La macchina amministrativa non ce la fa”.Il problema, secondo la Uil Scuola, è strutturale. Troppi concorsi ancora attivi (2016, 2018, 2020), nuove procedure legate al PNRR, Graduatorie a Esaurimento, elenchi di idonei non vincitori e bandi in corso di svolgimento. Un “Sudoku delle assunzioni”, come lo definisce Parente, in cui ogni casella sembra bloccata dall’altra, rendendo impossibile una gestione fluida e tempestiva del reclutamento.Gli Uffici scolastici territoriali, travolti da questa mole ingestibile di graduatorie e vincoli, fanno il possibile. Parente esprime infatti solidarietà al personale dell’Ufficio VII dell’USR Lombardia, diretto da Adamo Castelnuovo, da giorni al lavoro senza sosta, anche nei weekend. “A loro va il nostro ringraziamento – afferma Parente –. Stanno tentando di garantire un avvio regolare dell’anno scolastico, ma le condizioni operative sono inaccettabili. Ogni errore può generare contenziosi e ulteriori rallentamenti”.Ma le criticità non riguardano solo i docenti. Anche il personale Ata – indispensabile per il funzionamento quotidiano delle scuole – è ancora una volta dimenticato. A fine luglio, non ci sono ancora autorizzazioni ufficiali per le immissioni in ruolo, e il rischio è quello di ripetere il disastro dell’anno scorso, quando solo il 30% dei posti disponibili è stato coperto. “Non è vero che ‘gli ultimi saranno i primi’ – conclude amaramente Parente –. Gli ultimi restano ultimi. E il personale Ata continua a essere ignorato, pur essendo fondamentale per la sicurezza e l’organizzazione delle scuole”. Intanto, il concorso PNRR2 – destinato a coprire una parte importante dei posti – è ancora in alto mare, costringendo gli uffici a tenere i posti accantonati e a procedere con supplenze temporanee. L’ennesima toppa su un sistema che continua a perdere pezzi. Mentre il ministero si affida ai proclami, la scuola reale, fatta di aule, studenti e lavoratori, rischia di iniziare l’ennesimo anno in emergenza, con la continuità didattica a rischio e una sensazione sempre più netta: la scuola pubblica è lasciata a se stessa.