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Guerra Israele-Iran, Trump annuncia: “Cessate il fuoco illimitato”. Accordo dopo 12 giorni di conflitto, il mondo trattiene il fiato e spera nella pace

“È finita per sempre”: mediazione Usa e Qatar porta alla tregua. L’Iran conferma, Israele tace per ora. Netanyahu ordina silenzio ai ministri.

di Pippo Gallelli

Washington/Teheran/Tel Aviv – La guerra tra Israele e Iran è ufficialmente finita. Lo ha annunciato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in una dichiarazione solenne, carica di enfasi e retorica, affidata ai social media e ribadita in un’intervista esclusiva alla NBC News. “Il cessate il fuoco è illimitato. Durerà per sempre. È un grande giorno per l’America, un grande giorno per il Medio Oriente”, ha affermato il tycoon dalla Casa Bianca, proclamando “la fine della guerra dei 12 giorni”.

L’accordo: cessate il fuoco a scaglioni

Secondo quanto riportato dal presidente USA, l’intesa tra Teheran e Tel Aviv prevede un cessate il fuoco graduale: l’Iran avrebbe cominciato a sospendere le ostilità intorno alle ore 04:00 locali, seguito da Israele dopo 12 ore. Se la tregua reggerà per 24 ore, ha spiegato Trump, “il mondo saluterà ufficialmente la fine della guerra”. Il presidente ha lodato la “resistenza, il coraggio e l’intelligenza” delle due nazioni per aver evitato “una guerra che avrebbe potuto durare anni e distruggere l’intero Medio Oriente”.

In un post su Truth Social, Trump ha ringraziato l’Iran per aver “avvisato in tempo” prima del lancio di missili contro la base americana di Al Udeid in Qatar. L’attacco, ha detto, è stato “debole e senza vittime”. Una mossa interpretata dalla Casa Bianca come un segnale di distensione, confermata dal successivo scambio di messaggi tra Washington e Teheran, mediato dal Qatar.

La Casa Bianca: “Trump ha realizzato l’inimmaginabile”

“Donald Trump ha ottenuto ciò che nessun altro presidente nella storia avrebbe mai potuto immaginare”, ha dichiarato Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca. “L’annientamento del programma nucleare iraniano e un cessate il fuoco totale con Israele”. Dichiarazioni che confermano la narrazione trionfalistica dell’amministrazione americana, che vede in questo successo una prova definitiva della leadership internazionale del tycoon.

Anche il vicepresidente J.D. Vance, in diretta su Fox News, ha lodato “il presidente per aver portato l’accordo al traguardo”, aggiungendo che i colloqui erano in corso fino a pochi minuti prima dell’annuncio ufficiale.

Teheran conferma la tregua, Israele prende tempo

Dall’Iran è arrivata una conferma ufficiosa. Un alto funzionario, citato dalla Reuters, ha dichiarato che Teheran ha accettato il cessate il fuoco. Secondo Al Jazeera, una fonte governativa ha confermato che “la possibilità di una tregua era sul tavolo già da ore”.

Diversa la situazione a Gerusalemme. Il premier Benjamin Netanyahu ha convocato il gabinetto di sicurezza e chiesto ai ministri di non rilasciare dichiarazioni pubbliche. Nessun annuncio ufficiale è arrivato, anche se fonti diplomatiche confermano che Netanyahu avrebbe parlato direttamente con Trump nella serata di lunedì, come riportato dal giornalista Barak Ravid su X.

Ultime esplosioni prima della calma

Poche ore prima dell’entrata in vigore della tregua, nuove esplosioni hanno scosso Teheran. L’esercito israeliano aveva intimato l’evacuazione di alcune aree nel Distretto 7 della capitale iraniana. In risposta, l’Iran ha emesso un ordine simile per i residenti della città israeliana di Ramat Gan, nell’area metropolitana di Tel Aviv. Entrambe le parti sembravano prepararsi all’ultimo atto, prima di fermarsi sull’orlo del baratro.

Il ruolo della diplomazia: Qatar ago della bilancia

Secondo fonti di Axios, è stato il Qatar a giocare un ruolo cruciale. Dopo l’attacco iraniano alla base americana, Teheran ha comunicato a Washington, tramite Doha, di considerare la propria rappresaglia “conclusa”. Gli Stati Uniti hanno risposto con un messaggio che garantiva l’assenza di ritorsioni e proponeva la ripresa dei negoziati sul nucleare. I contatti successivi tra Israele e Usa da un lato, e Iran e Qatar dall’altro, hanno portato alla formulazione della tregua.

Una pace fragile?

Mentre Trump proclama la fine del conflitto e benedice Israele, Iran e l’intero Medio Oriente, molti osservatori restano prudenti. La rapidità dell’escalation e la sua altrettanto improvvisa risoluzione lasciano aperti interrogativi sulla tenuta della tregua. Senza dichiarazioni ufficiali da Gerusalemme, con le città ancora evacuate e una pace siglata più sui social che nei palazzi della diplomazia, il rischio di nuove fiammate resta sullo sfondo.

Ma per ora, almeno per 24 ore, il mondo trattiene il fiato. E spera che il “cessate il fuoco illimitato” di Trump non sia solo un’illusione retorica, ma il preludio a una stabilità duratura.