Mondo

Crisi del Golfo: l’Iran attacca le basi USA in Qatar e Iraq. Cresce il rischio di guerra regionale

Golfo Persico – La crisi tra Iran, Stati Uniti e Israele ha raggiunto un nuovo livello di pericolosità. l’Iran ha lanciato una serie di missili balistici contro due importanti basi militari statunitensi in Medio Oriente: Al Udeid, in Qatar, e Ayn al-Asad, in Iraq. L’attacco, ribattezzato da Teheran “Operazione Besharat Fatah” (“Annuncio di Vittoria”), è stato rivendicato come risposta alla recente offensiva congiunta USA-Israele contro installazioni nucleari iraniane.

Secondo fonti statunitensi e qatariote, sarebbero stati lanciati almeno 10 missili verso la base di Al Udeid (in foto), considerata il principale centro operativo del Comando Centrale americano (CENTCOM) nella regione. Le esplosioni sono state avvertite anche nella capitale Doha, ma tutti i missili sarebbero stati intercettati dai sistemi di difesa, senza provocare vittime o danni significativi. Più contenuto l’attacco in Iraq, dove un solo missile ha colpito i dintorni della base di Ayn al-Asad, già nota per essere stata bersaglio iraniano nel 2020.

L’Iran: “Una risposta legittima all’aggressione americana”

La televisione di Stato iraniana ha annunciato con toni trionfalistici il successo dell’operazione, parlando di una “risposta potente” all’“aggressione sionista-americana”. La Guida Suprema, Ali Khamenei, ha promesso che la “punizione” contro gli aggressori continuerà, mentre il ministro degli Esteri Abbas Araghchi – in visita a Mosca – ha definito gli attacchi statunitensi “non provocati e illegittimi”, affermando che l’Iran “sta difendendo la propria sovranità”.

Washington valuta la risposta

Alla Casa Bianca, il presidente Donald Trump ha seguito l’evolversi della crisi dalla Situation Room insieme al Segretario alla Difesa Pete Hegseth. Secondo la CNN, l’intelligence americana ritiene che l’Iran possa intensificare ulteriormente le azioni militari. Trump, che nei giorni scorsi ha parlato apertamente di “cambio di regime” a Teheran coniando il nuovo slogan MIGA (“Make Iran Great Again”), ha promesso “una risposta ancora più dura” a ogni ulteriore provocazione.

Tensione massima a Doha

Il Qatar, che ospita circa 10mila soldati americani nella base di Al Udeid, ha condannato fermamente l’attacco iraniano, parlando di “una grave violazione della sovranità nazionale”. Le autorità locali hanno chiuso temporaneamente lo spazio aereo, mentre le ambasciate USA e UK hanno invitato i propri cittadini a non uscire di casa. Anche altri Stati del Golfo, tra cui Emirati e Bahrain, hanno innalzato il livello di allerta.

La Russia si schiera con Teheran

Dal Cremlino, Vladimir Putin ha accolto il capo della diplomazia iraniana assicurando il sostegno di Mosca. “L’aggressione contro l’Iran è ingiustificata e priva di fondamento”, ha dichiarato Putin, invocando un cessate il fuoco immediato e l’avvio di un processo negoziale. Araghchi ha ringraziato la Russia per la solidarietà, definendola “dalla parte giusta della storia”.

Il bilancio umanitario

Intanto, l’organizzazione iraniana per i diritti umani HRANA ha diffuso un bilancio drammatico degli attacchi israeliani contro l’Iran, iniziati il 14 giugno: 950 morti e oltre 3400 feriti, in gran parte civili. Il regime ha reagito anche sul fronte interno con oltre 600 arresti, in un clima sempre più teso e repressivo.

Prospettive cupe per la stabilità regionale

L’attacco missilistico iraniano segna un’ulteriore escalation in una crisi che rischia di sfuggire di mano. Seppure al momento non si registrino vittime, la scelta di colpire direttamente infrastrutture militari statunitensi rappresenta un salto di qualità nel confronto tra Teheran e Washington. La comunità internazionale teme ora una guerra a tutto campo nel Golfo, con ripercussioni devastanti su scala globale.

I prossimi giorni saranno cruciali. Il mondo guarda con preoccupazione a Washington, Tel Aviv e Teheran, sperando che la diplomazia riesca ad avere l’ultima parola prima che la spirale bellica diventi irreversibile.

Fonte foto: https://nara.getarchive.net