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“La pace sia con voi”. Ecco Leone XIV

Di Michele Petrocelli

Forse tra gli ultimi arrivati nella rosa dei papabili alla vigilia del voto cardinalizio, (vedi articolo Eligo in Summum Pontefice) Robert Francis Prevost da Chicago, Illinois, doppia laurea in matematica e filosofia e con doppia cittadinanza, statunitense e peruviana dove ha vissuto, da missionario e guida della Chiesa latino-americana.

È stato uno stretto collaboratore di Papa Francesco che ha supportato nel percorso di costruzione di ponti tra Roma e le Chiese periferiche. Con il nome di Leone XIV, “Bob” Prevost è uno dei fedelissimi della continuità con i temi del pontificato di Bergoglio, in primis, della pace e poi, della cultura, della solidarietà e dell’accoglienza verso i più deboli verso gli ultimi. E questo lo si è già capito da suo Urbi et Orbi d’esordio dove, ringraziando Papa Francesco, ha subito richiamato la parola “Pace”, quasi a volerne fare il mantra del suo percorso appena iniziato sul soglio pontificio.

Robert Prevost compirà 70 anni i prossimo 14 settembre, proviene dall’ordine degli Agostiniani e si pone, anche con la scelta del nome, Leone XIV in un’ottica decisamente sociale.

L’ultimo Papa Leone (XIII) aveva condotto la Chiesa per un quarto di secolo traghettando il popolo di Dio dal diciannovesimo al ventesimo secolo con interventi, per l’epoca, al limite del progressismo, proprio per contrastare quella che allora era considerata la sciagura dei tempi, il socialismo. Poi la Chiesa scelse quella direzione in termini sociali, di cooperazione e di solidarietà e oggi, Leone XIV con il suo esordio, “La pace sia con voi”, avrà ben più da fare nell’inserirsi in quella che sembra essere la direzione politica e sociale egli ultimi tempi, sovranista, escludente e violenta alla quale già Francesco aveva fornito diversi momenti di contrapposizione.

Il nuovo Papa è una figura, dicevamo, in decisa continuità con l’operato di Bergoglio e, anzi, con un visione forse ancor più globale. Il meno statunitense degli cardinali statunitensi, il primo papa dell’America del Nord in un momento in cui proprio da quella parte del mondo arrivano i segnali peggiori dell’indirizzo politico e sociale del mondo. Crediamo che Bob Prevost abbia già in mente la sua prima enciclica che non si farà attendere e che, siamo convinti, avrà un’impronta fortemente sociale e con una visione democratica, di collaborazione e di libertà, per una rinnovata dottrina sociale della Chiesa globale. Vogliamo anche ricordare che il primo papa a chiamarsi con questo nome, Leone Magno, riuscì a fermare le feroce invasione barbarica prodotta da Attila sulle sponde del fiume Mincio in una battaglia non di spade ma diplomatica.

E allo stesso modo, uno dei compiti che lo Spirito Santo ha voluto dare a Leone XIV, sarà quello di fermare la nuova barbarie che ormai ha invaso gran parte di questo mondo. Un compito difficile che, crediamo, Prevost da Chicago saprà leggere e portare a termine. Infine una nota statistica: sembra che Papa Prevost sia il primo pontefice proveniente direttamente dall’ordine degli Agostiniani anche se alcune fonti dicono che dovrebbe essere il settimo. Il realtà è più probabile pensare che Leone XIV sia effettivamente il primo papa agostiniano mentre gli altri sei sono stati molto vicini e hanno applicato la dottrina di Sant’Agostino. Ultimo esempio Benedetto XVI e prima di lui anche Giovanni Paolo II. Buon lavoro Leone, buona fortuna e tanta forza e che la pace sia con te.