di Michela Marinaro
“Libertà vuol dire saper riflettere su quello che facciamo, saper valutare ciò che è bene e ciò che è male, quelli che sono i comportamenti che fanno crescere, vuol dire scegliere sempre il bene. Noi siamo liberi per il bene. E in questo non abbiate paura di andare controcorrente.” Papa Francesco
Il 25 aprile è una data che segna profondamente la coscienza civile italiana. E’ un giorno importante per ricordare la lotta per la libertà e la democrazia in Italia, in cui si ricorda la Liberazione dal Nazifascismo, un momento di riscatto collettivo in cui la parola Libertà ha assunto un significato concreto e vitale. In queste giornate può interessante riflettere anche sul pensiero di Papa Francesco, che spesso ha richiamato l’importanza di una libertà autentica profondamente intrecciata con la giustizia, la solidarietà e la responsabilità.
Per Papa Francesco, la libertà non è semplice autonomia individuale né licenza di fare ciò che si vuole. È la capacità di scegliere il bene, di aprirsi agli altri, di costruire insieme. In uno dei suoi discorsi più significativi, ha affermato: “La libertà non è qualcosa che si conquista da soli. Essa si costruisce ogni giorno, con la giustizia, la verità, la solidarietà e il rispetto degli altri”. Questa visione ci invita a guardare oltre una concezione individualistica, per abbracciare una libertà relazionale, comunitaria.
Nel contesto della Resistenza italiana, la libertà è stata il frutto di un impegno collettivo, di scelte coraggiose spesso pagate con la vita. È stata – come direbbe Francesco – una libertà “conquistata per amore degli altri”, una forma di dono che interpella le coscienze anche oggi. Celebrare il 25 aprile significa allora non solo onorare il passato, ma anche interrogarsi su come custodire e rinnovare quella libertà nella società contemporanea, segnata da nuove forme di oppressione: l’indifferenza, la povertà, l’esclusione, l’odio sociale.
Papa Francesco ci ricorda che non può esserci vera libertà senza pace e senza verità. In un mondo attraversato da conflitti e divisioni, la memoria della Liberazione assume un valore profetico: ci chiama a essere “artigiani di pace”, capaci di scegliere la nonviolenza, il dialogo e la riconciliazione.
In definitiva, commemorare il 25 aprile con lo sguardo e le parole di Papa Francesco significa riscoprire la libertà non come privilegio, ma come missione: un compito che ci lega gli uni agli altri, nella costruzione di un mondo più umano, più giusto, più libero.
In un mondo spesso segnato da ingiustizie e oppressioni, il Papa ci invita a non perdere di vista il valore della libertà come diritto fondamentale, ma anche come responsabilità di costruire una società più inclusiva e solidale. La memoria del 25 aprile ci sprona a non dare nulla per scontato, a lottare per i nostri diritti e a rispettare la libertà degli altri.
In conclusione, il pensiero di Papa Francesco ci ricorda che la libertà è un dono prezioso, ma anche un impegno continuo. Celebrare questa giornata significa riconoscere il valore della libertà conquistata con fatica e impegnarsi a difenderla ogni giorno, con speranza!
“Non abbiate paura di andare controcorrente” sottolineava papa Francesco che, a mio parere, non avrebbe gradito tutta questa imposta sobrietà!