di Pippo Gallelli
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante una visita alla nave scuola Amerigo Vespucci a Ortona, ha cercato di rassicurare sull’impatto dei dazi statunitensi contro le merci europee, annunciati dal presidente americano Donald Trump. Sebbene abbia definito la questione “ovviamente preoccupante”, Meloni ha respinto il clima di “allarmismo”, sottolineando che gli Stati Uniti rappresentano “un mercato importante, circa il 10% del nostro export”, ma “non smetteremo di esportare negli USA”.
La premier ha promesso che la prossima settimana il governo incontrerà le categorie produttive per individuare soluzioni sia italiane che europee. Ha anche avanzato l’ipotesi di una deroga al Patto di stabilità europeo e della sospensione delle norme del Green Deal sull’automotive, in un’ottica di protezione delle imprese italiane colpite.
Le critiche dell’opposizione
Le opposizioni, però, incalzano. La segretaria del PD, Elly Schlein, ha parlato di un “crollo di Piazza Affari come non si vedeva dall’11 settembre” e ha accusato Meloni di ambiguità. Giuseppe Conte (M5S) ha ricordato che la Spagna ha già lanciato un piano da 14 miliardi per contrastare i dazi, mentre il governo italiano, a suo dire, prende tempo. “Con calma, ci pensa Giorgia”, ha ironizzato.
Carlo Calenda (Azione) ha definito la guerra dei dazi “la cosa più drammatica che può capitare” e ha criticato l’approccio bilaterale tentato da Meloni con Trump. “L’unica via è una risposta comune a livello europeo, altrimenti pagheranno le nostre imprese”, ha avvertito.
Anche Matteo Renzi (Italia Viva) ha denunciato l’isolamento dell’Italia rispetto agli altri Paesi UE. “Mentre Macron e Scholz parlano con Biden, Meloni viene tenuta fuori dalla stanza. E questo ci costa caro. Serve un’Europa unita contro i dazi, non un’Italia timida”.Nel frattempo, il partito Alleanza Verdi e Sinistra ha annunciato il lancio dell’applicazione “Trump Tax”, disponibile per dispositivi Android, pensata per incentivare una spesa consapevole e promuovere i prodotti europei e italiani. Attraverso l’app o il sito trumptax.eu, gli utenti possono controllare l’origine dei prodotti e scegliere alternative locali.
“Rispondiamo ai dazi di Trump con una spesa consapevole che valorizza i prodotti italiani e europei”, si legge nel post diffuso sui social da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, che hanno spiegato come Apple abbia rifiutato per ora la pubblicazione sull’App Store. L’obiettivo dichiarato: “trasformare l’indignazione in azione concreta”.
I numeri dell’impatto: tra inflazione e rischio per le imprese
Secondo il Centro Studi di Unimpresa, l’introduzione dei dazi USA del 20-25% contro le merci europee potrebbe costare all’Italia tra 2,5 e 4,2 miliardi di euro in un anno, con un impatto diretto sui bilanci familiari compreso tra i 97 e i 163 euro annui. L’inflazione potrebbe crescere tra lo 0,3% e lo 0,5%, e il PIL subire una contrazione compresa tra lo 0,28% e lo 0,4%.
A soffrire maggiormente saranno le piccole e medie imprese (PMI), che rappresentano il 60% delle 23.000 aziende italiane esportatrici verso gli USA. Il danno stimato per loro potrebbe arrivare fino a 5,6 miliardi di euro, pari al 70% delle perdite complessive.
I settori più colpiti
- Agroalimentare: -742 milioni di euro nel 2025 (-10,6%), fino a 2,3 miliardi a lungo termine. Colpiti soprattutto vino (-660 milioni) e formaggi (-380 milioni).
- Meccanica e macchinari: -2 miliardi nel 2025 (-15,8%), fino a 5,8 miliardi entro il 2028.
- Moda e abbigliamento: -357 milioni nel 2025 (-11,9%), fino a 1,2 miliardi nel 2027.
- Automotive: -1,2 miliardi nel 2025 (-19,8%), fino a 3,6 miliardi entro il 2030.
- Chimica e farmaceutica: -411 milioni nel 2025, fino a 1,2 miliardi entro il 2027.
- Metallurgia e metallo: -634 milioni nel 2025 (-13,2%). Particolarmente colpita l’area dell’acciaio bresciano.
Fonte ADN Kronos e web