Cultura

L’Almanacco di Europa Domani. 28 aprile – 4 maggio

28 aprile 1487

Durante uno degli scontri che contrapposero i Confederati Elvetici in espansione territoriale contro gli Sforza, le truppe svizzere provenienti dal Cantone Vallese furono sconfitte dai domesi sul ponte di Crevola. Questa battaglia detta del ponte di Crevola si combatté tra le truppe vallesane comandate da Jost Von Silenen, vescovo-conte di Sion, e le truppe sforzesche, guidate da Renato Trivulzio a difesa dell’Ossola. Alla testa dell’esercito sforzesco presero posizione i balestrieri, la fanteria seguita dalla cavalleria leggera al comando di Giberto Borromeo e come vicecomandante Giampietro Bergamino. Le truppe guidate da Trivulzio e da Giacomo da Corte, marciando sulla sponda sinistra del fiume Toce, raggiunsero Beura per poi guadare il corso d’acqua e mettere in fuga un contingente di 500 svizzeri che persero 50 uomini. Giunti nella piana davanti a Domodossola, si avvidero che Zenone da Lavello e il Traversa, alla testa di balestrieri e di 200 cavalleggeri, stavano combattendo contro gli svizzeri presso Preglia, località a un chilometro da Crevola. Trivulzio decise allora di mandare i balestrieri a cavallo, capitanati da Giacomo Da Corte, a dare loro manforte e poco dopo in loro soccorso arrivò lo stesso Trivulzio con la fanteria leggera. Al termine degli scontri gli svizzeri ebbero 1000 morti e almeno altrettanti feriti, pari a circa un terzo delle loro forze. Quella di Crevola fu l’unica sconfitta subìta dalla Vecchia Confederazione nonché la peggiore. La disfatta inoltre ridimensionò le ambizioni vallesane sull’Ossola e il 23 luglio 1487 una legazione elvetica stipulò un trattato di pace con il Ducato di Milano.

29 aprile 1587

Sir Francis Drake (1540–1596), pirata poi corsaro inglese al servizio della Regina Elisabetta I Tudor, affonda gran parte della flotta spagnola nel porto di Cadice. Tra il 1585 ed il 1586 i rapporti tra Inghilterra e Spagna peggiorarono notevolmente, sino a sfiorare una guerra, tanto che i due paesi richiamarono i rispettivi ambasciatori, segno di una grave crisi in atto. Drake, autorizzato dalla regina, salpò con una flotta verso i porti spagnoli di Cartagena e Santo Domingo, devastando le coste delle colonie ispaniche. Nella tratta di ritorno, inoltre, espugnò e distrusse il forte spagnolo di Sant’Agostino, in Florida. Tutti questi atti apertamente provocatori irritarono Filippo II e lo portarono –decisione che avrebbe avuto infauste conseguenze per il suo paese– a progettare di invadere l’Inghilterra con una gigantesca flotta. Per prevenire futuri attacchi, Drake attaccò nuovamente Cadice, affondando più di 30 navi da carico piene di legnami, munizioni e armi. Nel 1588, sir Francis ricevette dalla regina in persona la nomina a Viceammiraglio della marina inglese, mentre il 21 luglio 130 navi del contingente della Armada spagnola entrarono nel canale della Manica in formazione difensiva detta della mezzaluna. La flotta inglese salpò per andargli contro, facendo affidamento, anche per compensare l’inferiorità numerica, sul fuoco dei cannoni a lungo raggio per arrecare il più possibile di gravi danni al nemico. Il 27 luglio il comandante spagnolo De Guzman, duca di Medina Sidonia, diede l’ordine di ancorare le navi della flotta di fronte a Calais, dato che le condizioni del mare erano pessime. La sera successiva i due comandanti inglesi, Lord Howard e Drake, organizzarono navi incendiarie per portare un attacco distruttivo alla flotta spagnola. Purtroppo l’attacco non produsse i risultati sperati, ma in compenso scatenò il panico tra le truppe spagnole così che alcuni capitani decisero di tagliare le ancore ed allontanarsi. I forti venti portarono molte navi verso il Mare del Nord e gli inglesi le inseguirono catturando il galeone Rosario insieme all’ammiraglio Pedro De Valdès e tutto l’equipaggio. Nella notte del 29 luglio Howard e Drake prepararono altre navi incendiarie costringendo i comandanti spagnoli a rompere la formazione e a ritirarsi. L’Inghilterra era salva.

30 aprile 1379

Ha luogo la battaglia di Marino: una battaglia campale, combattuta nella vallata sottostante il castello di Marino, allora nello Stato della Chiesa. Durante lo scontro si fronteggiarono le truppe mercenarie italiane, fedeli a Papa Urbano VI, tra cui il condottiero Mostarda da Forlì e il celebre Alberico Da Barbiano, e le truppe mercenarie francesi e bretoni, fedeli all’antipapa Clemente VII, capitanate dal Conte di Montoie e da Bernardino di Sala. La vittoria arrise alle truppe di Alberico e la conseguenza dello scontro fu la fuga di Clemente VII da Fondi che si ritirò nella munita Avignone. Il successivo 2 giugno il castello di Marino venne assediato ed espugnato dal comandante pontificio Giacomo Orsini. Lo stesso giorno in cui a Marino accadeva questo, cadeva anche Castel Sant’Angelo a Roma, difeso da 75 bretoni.

1° maggio 1790

Gli Stati Uniti d’America completano il loro primo censimento. Indetto durante la presidenza di George Washington, portò a stabilire che in quell’anno erano residenti in America 3.929.326 persone, di cui 697.781 erano schiavi. I dati del censimento di Delaware, Georgia, New Jersey e Virginia sembra siano stati persi a causa degli eventi della guerra civile. In questo censimento del 1790, inoltre, non sono presenti utili “microdati”, come l’età, il livello di istruzione o il lavoro. Dati aggregati relativi a aree di dimensioni molto minori possono esser consultati attraverso il National Historical Geographic Information System.

2 maggio 1945

L’URSS annuncia la caduta di Berlino ed i soldati sovietici issano la bandiera rossa sul palazzo del Reichstag. Questa battaglia fu l’ultima grande offensiva del teatro di operazioni europeo e segnò la definitiva sconfitta del regime nazista. L’Armata Rossa prima travolse, nonostante l’accanita resistenza, il precario fronte tedesco sul fiume Oder, quindi accerchiò e poi attaccò direttamente la capitale tedesca, difesa da reparti raccogliticci della Wermacht. I sovietici, in netta superiorità numerica di mezzi terrestri e aerei, riuscirono, al comando del Maresciallo Zhukov, a portare a termine la loro missione, cioè distruggere o catturare il grosso delle forze nemiche ed ottenere la resa di Berlino il 2 maggio 1945. I combattimenti sulla linea del fiume Oder e soprattutto all’interno dell’area urbana di Berlino, violenti e prolungati, costarono pesanti perdite ad entrambi i contendenti. Adolf Hitler, che aveva deciso di rimanere nella capitale accerchiata per organizzare l’ultima resistenza, si tolse la vita per non cadere in mano sovietica. La Germania si arrese ufficialmente il 9 maggio 1945, sette giorni dopo la fine della battaglia per Berlino.

3 maggio 1933

Nellie Tayloe Ross (1876–1977), nota politica statunitense, diventa la prima donna a dirigere la zecca degli Stati Uniti. Nellie è stata il 14° Governatore del Wyoming ed è nota anche per essere stata la prima donna a giurare come governatrice in uno stato degli USA ed essere stata, almeno sino al 2024, l’unica donna ad aver ricoperto la carica di governatore del Wyoming. Per sei anni mantenne il ruolo di vice presidente del National Democratic Commitee sino a quando Roosvelt, nel 1933, la nominò a Direttrice dell’United States Mint: fu la ventottesima persona a ricevere la carica e la prima donna. Nellie Ross mantenne la sua posizione come direttrice per quattro mandati, anche sotto la presidenza Truman, sino al 1953, quando andò in pensione all’età di 77 anni. Così facendo, stabilì un altro primato: tra i direttori, fu infatti quella con il mandato più lungo. Nel suo periodo a capo dell’United States Mint fu messo in circolazione il Roosvelt dime, corrispondente a 10 centesimi, così come il Jefferson Nickel la moneta da 5 centesimi con il volto di Jefferson al posto di quello di un indiano. La guerra portò una carenza di metalli, causando la creazione di monete fatte con metalli sostitutivi, compreso il penny d’acciaio da un centesimo, soprannominato war penny. Essendo coniato in acciaio zincato, il nuovo penny era più leggero dei precedenti, coniati in bronzo, e anche magnetico. Vi furono proteste a causa della sua somiglianza con la moneta da dieci centesimi e perché che poteva essere facilmente scambiato per una rondella del magnete utilizzato per riconoscere le monete contraffatte nei distributori automatici. Per questo motivo Nellie Ross, nell’ottobre 1943, fu costretta ad interrompere la distribuzione della moneta. Un’altra moneta messa in circolazione nel 1948 durante la sua direzione fu il mezzo dollaro raffigurante Benjamin Franklin su una faccia e la Campana della Libertà sull’altra. La scelta ricadde su Franklin dato che Nellie ne era una grande ammiratrice e credeva che meritasse di essere rappresentato su più di una moneta. Durante la sua direzione la Ross garantì la più grande espansione nella produzione della zecca, riuscendo comunque a ridurre drasticamente le spese di produzione.

4 maggio 1789

Sfarzosa cerimonia di apertura degli Stati Generali a Versailles, convocati da Luigi XVI allo scopo di raggiungere un accordo tra le classi sociali e risolvere, in tal modo, la grave crisi politica, economica, sociale e finanziaria che affliggeva da anni la Francia. Inaugurati il 5 maggio, furono gli ultimi dell’Ancien Regime, crollato sotto i colpi della rivoluzione poco dopo. Essi contavano 1139 membri, eletti a suffragio universale maschile e censitario. Quello stesso giorno i deputati furono presentati al re che, secondo un’antica usanza, ricevette nella sua stanza di lavoro con entrambi i battenti aperti i rappresentanti del clero poi, chiuso un battente, i deputati della nobiltà. Infine il re si trasferì nella sua camera da letto, per assistere alla sfilata dei deputati del Terzo Stato: questo curioso cerimoniale serviva a rammentare ai rappresentanti della nazione che le divisioni sociali avevano un carattere trascendente e erano anche istituzioni statali e, pertanto, non potevano esser messe in discussione. Nella seduta del 23 giugno il re dichiarò illegittime le sedute comuni, non ne riconobbe i decreti votati anche se si dichiarò disposto a difendere le libertà individuali di stampa ed eguaglianza fiscale, pur sostenendo di voler mantenere decime e rendite feudali e, per ultimo, impose che ciascuno degli ordini si riunisse in sale separate. All’ordine, ufficialmente comunicato dal maestro delle cerimonie al deputato decano Bailly, obbedirono la nobiltà ed una parte del clero, mentre il resto della assemblea decise di continuare i lavori, dichiarando validi i decreti sino a quel momento approvati e inviolabili le persone dei deputati. La rivolta contro la monarchia si avvicinava sempre di più.