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Statistica in … Festival

Se ne parla ma forse non abbastanza. Di cosa? Della statistica pubblica. Perché non molto spesso si ricorda che le misure fornite dalla statistica ufficiale sono un bene pubblico messo a disposizione di tutti i cittadini e rappresentano uno strumento indispensabile per lo sviluppo della democrazia. Una struttura sociale e politica veramente democratica non può esistere infatti se non poggia sulla conoscenza di dati e di misure costruite attraverso processi e metodologie serie e scientifiche.

Nel nostro mondo in cui il web consente la propagazione capillare di false informazioni e di fake news, diffondere misure finte che creano una visione distorta della realtà è purtroppo facilissimo. Ed è qui che fa da scudo la statistica ufficiale prodotta e diffusa seguendo i principi metodologici scientifici e condivisi a livello europeo e internazionale e l’istituzione che se ne fa garante: l’Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica.

L’Istat, come alcuni dicono, non fa i sondaggi, ma produce i dati statistici su cui vengono basate le politiche del Paese in tema di finanza pubblica, welfare, previdenza, stipendi pubblici, ecc. E se i numeri non sono ben costruiti è facile immaginare i rischi conseguenti.

La conoscenza e la divulgazione di quanto sia importante la statistica pubblica è stata alla base della nona edizione di StatisticAll, il Festival della Statistica e della Demografia, intitolato “Misure possibili per un mondo fuori misura. Statistiche, dati… dati di fatto” che si è svolto a Treviso dal 19 al 22 ottobre 2023.

Il Festival è promosso dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), dalla Società italiana di Statistica (SIS) e dalla Società Statistica ‘Corrado Gini’.

La scelta della città non è casuale. Infatti, è proprio in provincia di Treviso che nacque Corrado Gini, professore di statistica di fama mondiale che ha contribuito con i suoi studi alla diffusione e allo sviluppo di questa disciplina.

Il Festival è un’occasione importante per far capire che la statistica non è una materia ostica e lontana, ma attraversa davvero ogni momento delle nostre vite quotidiane, dalle azioni più semplici ai fenomeni più complessi della nostra realtà. Ma soprattutto la divulgazione statistica è indispensabile per far comprendere ai cittadini e soprattutto ai più giovani che soltanto la capacità di leggere i numeri e i dati possono sviluppare il pensiero critico e la capacità di analisi che sono il fondamento delle nostre scelte di libertà.

La kermesse dei quattro giorni del Festival ha ospitato oltre 100 appuntamenti in forma di talk, interviste, spettacoli, giochi per i più piccoli, laboratori per studenti, presentazioni di libri e immersioni nella realtà virtuale.

E, in una città del Veneto, non potevano mancare gli spritz … statistici.

In sette diverse location della città si sono svolti 20 talk, 28 laboratori e 5 spettacoli, eventi che hanno attirato circa 7.000 persone, oltre alle numerosissime visualizzazione sui social e in streaming. Hanno partecipato 170 ospiti tra relatori, giornalisti e artisti.

I temi scelti dal Festival sono stati diversi.

Negli spazi Bomben si sono svolti gli StatisticAll talk, dibattiti e interviste su argomenti di particolare interesse come lavoro, ambiente, economia, tecnologia, società.

In Piazza Borsa si sono svolti gli incontri di StatisticAll Pop su temi leggeri e popolari, presentazioni di libri e spettacoli di info-entertainment.

Piazza dei Signori è stato lo spazio dedicato al Dataverso di StatisticAll 4.0, con esperimenti di realtà virtuale, giochi, podcast, indovinelli, fumetti statistici e totem informativi.

Le aule e i laboratori del Campus Treviso – Università Ca’ Foscari, della Biblioteca per ragazzi BRaT e dell’Istituto Riccati Luzzatti sono stati utilizzati per StatisticAll Young i workshop per studenti universitari, docenti e bibliotecari e laboratori per bambini e ragazzi.

Tutto il Festival ha raggiunto l’obiettivo di diffusione della cultura statistica cercando di coinvolgere i partecipanti in un maggiore processo di conoscenza della vita economica e sociale, sempre più complessa, del nostro Paese.

Sono stati affrontati in maniera a volte più seria e a volte più giocosa temi di demografia, economia, finanza pubblica, ambiente, turismo, intelligenza artificiale, big data. Ma soprattutto è stato lanciato l’importante messaggio di quanto sia fondamentale saper distinguere i dati di qualità, principale strumento di difesa della democrazia, dall’informazione di propaganda che troppo spesso confonde le nostre menti e la nostra capacità di scelta.

E fra gli altri spunti di interesse sull’importanza della statistica anche per il futuro, si può ricordare ai più giovani che a un anno dalla laurea, tra i laureati in statistica il tasso di occupazione è pari al 92,5%.