Cultura Europa Mondo Società

Plurilinguismo e multilinguismo: costruttori di democrazia in Europa

«La lingua non è solamente un mezzo di comunicazione, essa è anche creatrice di sensazioni e generatrice di rappresentazioni».

Questo è uno dei concetti fondanti e forse più suggestivi della Carta europea del plurilinguismo (Assise Europea 2005-2008, in continuo aggiornamento) promossa dall’Osservatorio europeo del plurilinguismo.

Da sempre la pluralità linguistica e culturale è ricchezza assoluta che ci consente di guardare al mondo con inedite prospettive e differenti punti di vista. L’Europa parla tante lingue che sovente ci appaiono lontane dalla costruzione di un futuro comune ma, al contrario, vanno proprio nel senso pieno della diversità come ricchezza, valore aggiunto, come costruzione di democrazia e di pace.

Plurilinguismo e multilinguismo sono tratti distintivi di una politica europea attenta alla protezione delle minoranze linguistiche e alla promozione della diversità e delle conoscenze multilingue. Viviamo di fatto un variegato mosaico culturale e linguistico connesso da una tradizione secolare di intensi e proficui scambi.    

In Europa, dunque, le politiche linguistiche sono al centro della crescita comune per numerose ragioni.

In primo luogo, consentono ai cittadini europei di comunicare con i loro vicini, i loro colleghi e i loro clienti in tutto il continente. Ciò significa che le persone possono lavorare, studiare e vivere in diversi paesi dell’UE senza limitazioni linguistiche, migliorando così la loro mobilità e la loro capacità di adattarsi alle culture e alle lingue locali. Gli organismi europei puntano e investono nella nascita e nella crescita di un cittadino europeo consapevole delle proprie peculiarità linguistiche e culturali ma nello stesso tempo aperto al dialogo con altre lingue e culture, da “costruire” soprattutto mediante programmi educativi e formativi. Il multilinguismo va quindi a caratterizzare diversi aspetti della società europea: aspetti identitari, interculturali, educativi, economici[1].

In secondo luogo, favoriscono la cooperazione tra paesi e promuovono la comprensione tra le culture. Quando le persone parlano più lingue, sono effettivamente in grado di comprendere meglio le diverse prospettive culturali e di lavorare insieme in modo più efficace. Ciò favorisce la cooperazione e facilita la creazione di legami più forti e duraturi tra le nazioni.

In terzo luogo, il plurilinguismo è importante per l’economia europea poiché declina nel mondo del lavoro e delle imprese caratteristiche fondamentali come flessibilità e know-how. Contribuisce, infine, a preservare le lingue e le relative culture, migliorando così la comprensione e l’apprezzamento delle singole identità culturali.

Le lingue, le culture, le letterature sono pertanto identità e diversità, sono certamente costruttrici di spazi di condivisione e di democrazia e oggi, in questo tempo liquido e complesso, possono ricoprire il ruolo di costruttrici di pace.


[1] Plurilinguismo e multilinguismo in Europa per una Educazione plurilingue e interculturale, LEA – Lingue e letterature d’Oriente e d’Occidente, n. 2 (2013), pp. 525-535.