di Alessia Potecchi
Sul Fisco e sulla Riforma Fiscale il Governo Meloni ha fatto solo propaganda e i provvedimenti messi in atto non hanno prodotto alcun risultato anzi. L’operazione del taglio del cuneo fiscale e la resa strutturale del taglio delle aliquote hanno prodotto ulteriori penalizzazioni sul ceto medio e sui lavoratori dipendenti e pensionati. Gli aumenti contrattuali e l’aumento degli stipendi per via dell’effetto del Fiscal Drag e di adeguamento al discorso dell’inflazione fanno sconfinare i redditi nello scaglione successivo aumentando di fatto la pressione fiscale. Ma il Governo ha peggiorato ulteriormente questa situazione aumentando la vessazione sul ceto medio perché l’introduzione del taglio del cuneo strutturale misto che prevede fino a 20.000 euro un bonus e una maggiorazione delle detrazioni IRPEF fino a 40.000 euro in maniera decrescente, produce detrazioni a loro volta decrescenti non indicizzate con lo spezzettamento in 6 tranche dell’aliquota marginale con la conseguenza che molta parte del vantaggio fiscale viene poi riassorbito dal fisco stesso. I dati di confronto del taglio del cuneo come era stato congeniato nel 2022 rispetto a quello di quest’anno, tenendo come base un dato dell’inflazione al 2%, porta 340 milioni di tasse in più che gravano sulle spalle dei lavoratori dipendenti e che rende ulteriormente nullo il beneficio degli aumenti contrattuali.
Il ceto medio, a differenza di quello che afferma il Governo, risulta quello più tartassato e penalizzato sul fronte fiscale; infatti, il taglio del cuneo va ad avvantaggiare solo i redditi di chi si trova sotto la soglia dei 35.000 euro lordi proprio perché gli interventi messi in campo hanno alzato i redditi producendo un aumento del drenaggio fiscale e l’aumento delle tasse per il ceto medio. Inoltre l’accorpamento delle aliquote reso strutturale non ha dato alcun beneficio sui redditi medi perché produce un benefit irrisorio a fronte di una spesa di 4 miliardi e 300 milioni e il ceto medio si vede sempre di più diminuire il suo potere di acquisto. Aggiungiamo a questo il pasticcio del governo sui super acconti dell’IRPEF che erano stati lasciati all’interno del 730 e poi corretti in maniera scomposta in corso d’opera e capiamo bene che la politica fiscale del Governo è assolutamente confusa, inefficace, aumenta le diseguaglianze ma soprattutto non va ad impattare sulle fasce di cui si continua a parlare, anzi fa esattamente il contrario. Infine, ma non per ultimo, c’è la totale assenza di una lotta concreta all’evasione fiscale i cui proventi dovrebbero essere impiegati per diminuire proprio quella pressione fiscale che i provvedimenti del Governo aumentano.