Salvatore Ciurleo porta all’attenzione pubblica le criticità ambientali lungo la costa vibonese, tra San Ferdinando e Nicotera.
“Non è più possibile chiudere gli occhi davanti a quello che sta succedendo lungo la costa vibonese, tra San Ferdinando e Nicotera. Un tratto di mare che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della Calabria, tra spiagge e bellezze naturali, è invece diventato una vera e propria fogna a cielo aperto. Acqua torbida, rifiuti che galleggiano, schiume sospette e odori insopportabili: è questo lo spettacolo che i turisti trovano quando arrivano, e che i residenti ormai sopportano da troppo tempo. E tutto questo in una regione che si vanta, a parole, delle sue potenzialità turistiche e della sua “ripresa”.
Il presidente Roberto Occhiuto, tanto impegnato a decantare la Calabria e le sue “magnifiche sorti”, sembra però fare finta di non vedere queste criticità. Non è accettabile. La realtà è che i depuratori non funzionano, o peggio, spesso non ci sono affatto. Le acque reflue finiscono direttamente in mare, avvelenando l’ambiente e mettendo a rischio la salute pubblica. Ma non è solo il mare a essere in crisi: la sanità è allo sbando, i trasporti pubblici sono praticamente inesistenti, e l’economia locale — che si dovrebbe fondare soprattutto sul turismo — viene sistematicamente trascurata.
L’unica risorsa seria per questa terra viene lasciata morire, mentre chi dovrebbe intervenire si nasconde dietro inutili proclami. Il danno è enorme: si perdono posti di lavoro, si perde dignità, e si perde un patrimonio ambientale che nessuno può permettersi di distruggere. Perché chi arriva qui vuole godersi un mare pulito, spiagge sicure, e un’accoglienza degna di questo nome. Non questa indecenza.
È ora di dire basta. Basta con le parole vuote, basta con le promesse non mantenute, basta con l’incuria e l’abbandono. La Calabria merita rispetto e azioni concrete. I cittadini, i turisti e il futuro di questa terra non possono più aspettare.”
Una denuncia accorata che interpella direttamente le istituzioni e chiama a raccolta i cittadini affinché questa terra non venga ulteriormente dimenticata.
