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Soldati IDF in vacanza nelle Marche?

Uccidi, poi vieni preso dallo stress e ti mando in vacanza.

di Sylvie Freddi

Nel 2021 con una delibera la regione Marche istituisce l’itinerario ebraico marchigiano.

Art 1. La Regione promuove la memoria storica del popolo ebraico nelle Marche, con particolare riferimento alle vicende persecutorie che nei secoli hanno interessato tale popolo, e sostiene interventi di promozione e valorizzazione dei siti storico-culturali e architettonici ebraici presenti nel territorio regionale.

E stanzia 15.000 euro annui per itinerari, studi, progetti su attività legate alla memoria della cultura ebraica marchigiana, e fin qui tutto bene, è bello e necessario conservare una memoria storica.

Il problema nasce quando la politica attuale internazionale si avviluppa intorno ad una iniziativa culturale regionale italiana rischiando di soffocarla.

Infatti alla fine del 2024 sono state notate le presenze di soldati israeliani dell’IDF che soggiornano nelle Marche facendo tappa nei luoghi dell’itinerario ebraico marchigiano scortate dalla nostra Digos.

I soldati sono stati mandati nelle Marche per riposarsi dagli eccidi che perpetuano in linea con l’insana cultura estremista del governo israeliano.

Il governo italiano continua a stupirmi, riesce sempre nei conflitti a porsi dal lato sbagliato.

Ma in un certo senso provo sollievo all’informazione che i soldati israeliani abbiano bisogno di decomprimere in preda ad uno stress-post traumatico, vuol dire che in loro non tutto è perduto, che quel briciolo di empatica umanità forse non è morto e che un giorno potrà essere recuperato.

Intanto a Gaza si continua a morire.