Esclusi dall’insegnamento dopo aver superato una procedura concorsuale con voti anche alti, sia allo scritto che all’orale, senza alcun criterio di riconoscimento e selezione rispetto a chi ha superato il concorso con punteggi minimi in entrambe le prove. Estromessi anche dalle GPS, a vantaggio di titoli esteri, abilitazioni su materia, servizio civile universale e altri requisiti di dubbia coerenza. Dopo tutto questo, immatricolati al corso di abilitazione, non senza ingenti sacrifici economici – tremila euro incluso il costo dei 24 CFU – per ritardi non imputabili agli stessi, si ritrovano nell’impossibilità di confermare la prima fascia entro i termini previsti. Dopo essersi rivolti a Giorgia Meloni e al Presidente della Repubblica, i precari si appellano a Luigi Sbarra, neo sottosegretario con delega al Sud, già segretario generale della CISL, sindacalista che dovrebbe ben conoscere le criticità sociali del Mezzogiorno, soprattutto per la sua provenienza dalla Locride, Calabria, ultima regione d’Europa per molti indicatori socio-economici. “I 60 e i 30 CFU con lo sconto dei 24 CFU” si rivolgono anche al segretario generale della UIL, Pierpaolo Bombardieri, figura autorevole e anch’egli originario della Locride, affinché si faccia portavoce della loro istanza presso il Presidente del Consiglio. “Inizieremo l’esame per abilitarci dopo il dieci luglio e concluderemo entro la fine del mese, non per responsabilità nostra. Mettetevi una mano sulla coscienza e aiutateci per fare sì che ci venga consentita la conferma tardiva della prima fascia, per non vanificare un intero percorso formativo e concorsuale”.
Proroga per la conferma della prima fascia, i precari chiamano due figli della Locride: Sbarra e Bombardieri
