Società

La Via Crucis di Papa Francesco: preghiera per un mondo ferito

di Pippo Gallelli

Anche quest’anno, nel suggestivo scenario del Colosseo, si è rinnovato uno dei riti più sentiti della Settimana Santa: la tradizionale Via Crucis del Venerdì Santo. Le meditazioni che hanno accompagnato il cammino della croce sono state scritte da Papa Francesco, mentre a guidare la preghiera, in rappresentanza del Pontefice, è stato il cardinale vicario di Roma, Baldo Reina.

Le riflessioni proposte dal Papa si sono concentrate sul dolore di un mondo diviso e ferito, segnato da guerre, ingiustizie sociali ed esclusione. Al centro, ancora una volta, gli “scartati” della società, le vittime di un’economia spietata che calcola, esclude e considera le persone semplici numeri. Francesco ha sottolineato come sia urgente costruire un’economia che metta al centro la dignità umana e non il profitto, contrapponendo alle logiche di un sistema disumano l’”economia di Dio”, fatta di solidarietà, giustizia e rispetto.

Nel corso delle stazioni, a portare la croce non sono stati solo religiosi, ma anche donne e uomini che ogni giorno vivono la fragilità e la marginalità: migranti, disabili, operatori sanitari e volontari. Un gesto simbolico che richiama alla necessità di una società più attenta agli ultimi e meno indifferente al dolore altrui.

Nei testi, Papa Francesco ha usato parole forti per descrivere il mondo odierno, un “cantiere dell’inferno” dominato da calcoli freddi e interessi implacabili. Ha chiesto al Signore di scuotere le coscienze, di fermare “la nostra corsa cieca” e di aiutarci a recuperare l’umanità perduta, invitando tutti a non restare insensibili di fronte al prossimo e alle notizie che raccontano sofferenze e ingiustizie.

Un accento particolare è stato posto anche sul tema della pace, invocata come dono necessario per l’umanità intera, e sulla fraternità, oggi più che mai messa a dura prova. Non è mancato un appello per l’unità della Chiesa, “lacerata” da divisioni e tensioni interne, e un riconoscimento al ruolo fondamentale delle donne nella storia del cristianesimo.

Per il terzo anno consecutivo, Papa Francesco ha dovuto rinunciare a presiedere il rito al Colosseo a causa delle sue condizioni di salute, condizionate dalla fragilità delle vie respiratorie, specie nelle celebrazioni all’aperto e nelle ore serali.

Le celebrazioni del Venerdì Santo erano iniziate nella Basilica di San Pietro, con la liturgia della Passione, presieduta dal cardinale Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, sempre su delega del Papa. Tra i presenti anche il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, accompagnato dalla moglie e dai loro tre figli.

Con la mente e il cuore rivolti al Giubileo del 2025, Francesco ha voluto ribadire, attraverso le sue meditazioni, che la speranza non deve mai venire meno, anche nei tempi più oscuri. E che l’amore di Dio, a differenza delle logiche mondane, non esclude nessuno: “tutti, tutti, tutti” sono chiamati a farne parte.

Foto di Bohemidan da Pixabay