di Pippo Gallelli
Gli Idonei e Vincitori del Concorso Scuola PNRR1 2023 lanciano un accorato appello ai Senatori della Repubblica affinché venga approvata, nell’ambito del Decreto Milleproroghe, una misura che consenta la loro assunzione. Una richiesta che non riguarda soltanto il diritto di chi ha superato un concorso pubblico con sacrificio e dedizione, ma anche il rafforzamento della Pubblica Amministrazione, indispensabile per il successo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
“L’Italia si trova di fronte a una sfida cruciale per il suo futuro: portare a compimento gli ambiziosi obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). A tal fine, il contributo di personale qualificato e motivato è fondamentale. Oggi, tuttavia, molti di noi, idonei del concorso Scuola PNRR1 2023, restano ancora in attesa di essere chiamati al lavoro, nonostante mesi di sacrifici per prepararci e superare il concorso.
Ci rivolgiamo a tutti i senatori della Repubblica, e in particolare ai rappresentanti delle regioni più svantaggiate d’Europa, come Calabria, Sicilia, Campania e Basilicata, affinché venga approvata una misura che consenta le nostre assunzioni nell’ambito del Decreto Milleproroghe.
Queste regioni, caratterizzate da storiche difficoltà economiche e sociali, soffrono maggiormente la mancanza di opportunità lavorative per i giovani e per coloro che hanno investito risorse personali e professionali per migliorare il proprio futuro. I ritardi nell’assunzione degli idonei non solo penalizzano noi direttamente, ma rallentano il rafforzamento della Pubblica Amministrazione, che ha bisogno di personale preparato per gestire le risorse del PNRR in modo efficace e trasparente.
Chiediamo a tutti i senatori, indipendentemente dall’appartenenza politica, di sostenere l’assunzione degli idonei PNRR1 2023 nel Decreto Milleproroghe. Rivolgiamo un appello particolare ai rappresentanti delle regioni del Sud, dove la crisi occupazionale colpisce più duramente, affinché facciano sentire la loro voce in difesa di una misura che può segnare una svolta per tanti cittadini e per il futuro del Mezzogiorno.
Non si tratta solo di un diritto individuale, ma di una scelta che può contribuire alla ripartenza dell’Italia intera.”