Salvatore Francesco Ciurleo, esperto di normativa scolastica, interviene sul tema spinoso delle immissioni in ruolo legate al concorso PNRR, esprimendo preoccupazione per la condizione degli idonei esclusi. Ecco le sue parole:
“Negli ultimi mesi – dice Ciurleo – si è assistito al completamento delle assunzioni dei vincitori del concorso PNRR, con una straordinaria estensione dei termini per le immissioni in ruolo al 31 dicembre 2024. Tuttavia, ancora una volta, gli idonei al Concorso Pnrr1 sono stati esclusi da ogni discussione seria, trattati come un dettaglio irrilevante da parte di giornalisti e del Ministero stesso, nonostante abbiano superato il concorso. Questo è un atto di discriminazione inaccettabile.
Gli idonei, che non hanno trovato posto, rimangono relegati in seconda fascia e, se non si abiliteranno tramite percorsi riservati o tradizionali, rischiano di restare ai margini del sistema scolastico. Quest’anno ne è stato un esempio lampante: molti di loro non sono riusciti a lavorare e siamo a gennaio, lasciati in un limbo che non riconosce i loro meriti e il loro impegno.
Questa esclusione perpetuata sia dal Ministero che da giornalisti pseudo-specializzati sulla Scuola e ospitati da vari blog, è vergognosa. Gli idonei non sono solo numeri: sono docenti qualificati che hanno dimostrato di avere le competenze per insegnare. Ignorarli significa impoverire il sistema scolastico e disconoscere il valore del merito.
È urgente rimediare a questa discriminazione. Serve una programmazione che permetta agli idonei di accedere ad abilitazioni senza limiti stringenti, garantendo loro, come fatto per gli specializzati sul sostegno che con più corsi si stanno facendo abilitare su materia senza capire la motivazione, un percorso lavorativo dignitoso.
Continuare a ignorarli – conclude Ciurleo – come fatto fin qui, senza neanche provare a mettersi una mano sulla coscienza significa lasciare migliaia di docenti capaci e motivati senza opportunità. È tempo che il Ministero si assuma la responsabilità di correggere questa ingiustizia.”
Foto di Sam Jotham Sutharson da Pixabay